Uso dello smartphone alla guida: normativa, sanzioni e scenari futuri per la mobilità

La guida sicura non si configura più soltanto nell’obbligo di allacciare le cinture e di rispettare i limiti di velocità: dobbiamo fare i conti oggigiorno con la distrazione proveniente dall’utilizzo dello smartphone. In Italia, questa tematica è disciplinata in modo sempre più stringente attraverso l’Articolo 173 del Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992) e successive modifiche.

 

Normativa vigente: cosa dice la legge

L’articolo 173, comma 2, Codice della Strada recita testualmente:

«È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante …».

La norma precisa, inoltre, che è consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché non richiedano l’uso delle mani.
Va precisato che la “marcia” comprende anche la sosta nel traffico, al semaforo o nelle manovre: in altre parole, il telefono non può essere usato mentre il veicolo è in condizioni che richiedono attenzione da parte del conducente.

 

Sanzioni: cosa rischia chi viola la norma

Le sanzioni per l’uso del telefono durante la guida sono diventate più severe:

  • Per la prima violazione, la multa può variare da 250 a 1.000 euro, con decurtazione di 5 punti dalla patente.
  • In caso di recidiva entro due anni, la multa può arrivare fino a 1.400 euro, con decurtazione fino a 10 punti e sospensione della patente da 1 a 3 mesi
  • È prevista inoltre la cosiddetta “sospensione breve della patente” automatica nel caso di conducente con meno di 20 punti residui.

Va sottolineato che anche l’invio di messaggi, la navigazione sui social, la consultazione della rubrica o l’uso del telefono come schermo durante la guida possono rientrare nel divieto, in quanto comportano distrazione o mani lontane dal volante.

Scenari futuri: verso controlli più tecnologici

Il tradizionale controllo visivo degli agenti rischia di non essere più sufficiente per contrastare efficacemente l’uso del telefono alla guida. Per questo motivo si stanno sperimentando soluzioni tecnologiche che integrano telecamere, sistemi di intelligenza artificiale (IA) e “velox” in grado di rilevare automaticamente comportamenti pericolosi, incluso lo smartphone in mano.

L’adozione di questi strumenti solleva però questioni di privacy, legalità dell’accertamento e sorveglianza automatica, che richiedono ulteriori interventi normativi e regolamentazione.

 

Implicazioni per la mobilità e per il conducente

  • L’aumento delle sanzioni e l’introduzione di strumenti di controllo più sofisticati rendono ancora più urgente per il conducente essere consapevole: il focus deve essere mantenere l’attenzione viva e garantire la propria e l’altrui sicurezza.
  • Il veicolo, oggi, è sempre più connesso, intelligente e integrato con sistemi che possono prevenire o mitigare rischi: ma ciò non sostituisce la responsabilità del guidatore.
  • Per le aziende questi sviluppi significano anche revisione delle policy interne, formazione dei conducenti e uso di tecnologie che aiutino a promuovere un comportamento corretto.

 

La normativa sull’uso dello smartphone alla guida riflette un cambio di paradigma: non basta più controllare l’eccesso di velocità o il rispetto delle corsie, ma è fondamentale evitare la distrazione. L’articolo 173 del Codice della Strada stabilisce oggi divieti chiari, e la realtà dei controlli sta evolvendo verso strumenti più tecnologici. In questo contesto, la presa di coscienza individuale diventa centrale: dobbiamo imparare a guidare consapevolmente non per paura delle sanzioni, ma per il rispetto della propria vita e di quella degli altri.